Passa ai contenuti principali
.

Plant Therapy e benefici delle piante per il nostro benessere mentale.



Avete mai sentito parlare della pet therapy? Ovviamente si! Ma sapete che anche le piante possono essere usate a scopo terapeutico e non necessariamente come piante medicinali? Le nostre care amiche verdine sono in grado on solo di rendere gli ambienti piacevoli ma purificano anche l'aria e fanno bene ai sensi e patto che siano curate poiché una povera piante secca e abbandonata non trasmette nulla di buono. Non solo i giardini ma anche un balcone, una terrazza o gli spazi interni guadagnano in bellezza e in vibrazioni positive,  ed esistono piante per ogni ambiente: pieno sole, ombra parziale, freddo, caldo umido, secco ecc.

Il profumo delle piante, compreso quello del terriccio o del muschio fanno bene al cervello poiché  inducono la mente ad uno stato di calma, concentrazione e pace, e anche a livello visiva le piante sono in grado di interagire con la nostra coscienza in modo positivo. Esistono diversi studi che dimostrano che la cura delle piante o la loro semplice presenza può avere effetti benefici su diverse patologie o condizioni mentali come la depressione, l'ansia, la sindrome del panico, insonnia e stanchezza mentale ecc. Le piante molto colorate con foglie e fiori in  tonalità differenti sono la scelta ideale per rendere la casa una vera e proprio ambiente zen. 

Il semplice fatto di occupare la propria mente con le faccende come ad esempio annaffiare,  rinvasare, concimare, tagliare, eliminare parassiti ecc. è un vero e proprio detox mentale e combatte stress, ansia e preoccupazioni accumulate e diciamo che in questo periodo di Covid 19 abbiamo proprio bisogno di un po' di serenità mentale dinnanzi a tanta paura e incertezza. Tra l'altro se avete dello spazio a disposizione la cura delle piante potrà trasformarsi in una vera e propria attività fisica e quindi sarà benefico anche per il corpo. Sarebbe indicato coinvolgere i bambini per insegnarli a prendersi cura di un essere vivente e anche per sviluppare il loro senso di responsabilità, basta fare attenzione a non farli manipolare da soli le piante potenzialmente tossiche.

Le succulente e e felci sono le piante ideali per chi non ha tanto tempo da dedicare alle piante anche se bisogna fare qualche attenzione: le prime, salvo alcune eccezioni, hanno bisogno di molte ore di sole piano e quindi devono stare almeno vicino ad una finestra affasciata verso il sud. Per quanto riguarda la salute delle felci dobbiamo sapere che in natura molte specie sono epifite e dunque abituate all'ombra però ogni tanto devono prendere un po' di sole poiché in natura la chioma delle piante si sposta facendo passare dei raggi solari e dunque necessitano di un ambiente luminoso anche se per poche ore. 

Se invece volete avere un piccolo orto casalingo potete coltivare almeno le aromatiche e piccoli frutti come pomodori, peperoni, peperoncini ecc e sarebbe meglio farlo su un balcone o terrazza verso il sud.

Il paesaggismo ci fa apprezzare il ciclo della vita e entrare a contatto con il verde che nonostante sia parte integrante della condizione umana, purtroppo spesso non lo godiamo al pieno quando viviamo in città e non abbiamo il tempo per andare al parco e giardini pubblici e quindi è necessario creare alternative come la creazione delle urban jungle che vanno tanto di moda in questo periodo molto particolare. 

Secondo la tradizione giapponese le piante hanno la capacità di cambiare gli ambienti in meglio e armonizzare gli spazi. Ovviamente la green therapy non sostituisce le terapie classiche o i professionali della salute, ma può essere utilizzato come un importante coadiuvante. 

Molti staranno pensando: ma io ho il pollice nero! In realtà il pollice nero non esiste e quello che manca in realtà è la conoscenza delle necessità del mondo vegetale. Non basta innaffiare, ci vuole il terreno, il contenitore, l'ambiente giusti adatti per ogni pianta e soprattutto bisogna stare attenti alle infestazioni parassitarie che possono facilmente uccidere le piante. Ricordiamo che la pianta è un essere vivente e quindi per prendersene cura di un vivente bisogna studiare e fare un po' di ricerca ma anche ciò è un bellissimo esercizio per il cervello.  

Se volete leggere qualche articolo scientifico sull'argomento propongo:




Il mio consiglio personale è quello di creare un piccolo angolo verde all'interno o all'esterno dell'abitazione, metterci una sedia confortevole, preparare una tazza di tè, osservare le piante e rilassare la mente, soprattutto in questo momento in cui siamo travolti di notizie spesso difficili da elaborare poiché pesanti pessimiste. Certamente dobbiamo rispettare le regole anti contagio ma allo stesso tempo è molto importante prendersi cura anche della nostra salute mentale, quindi leggete qualche notizia e poi staccate, evitate confronti sgradevoli sui social, sfoghi di rabbia che alla fine stancano e basta e entrate in modalità off per un po'. Non bisogna alienarsi ma nemmeno stare lì 24 ore su 24 a sentire tutte e opinioni che i mezzi si comunicazione ci propongono. Pace green!


Post popolari in questo blog

Come togliere le macchie di prodotti acidi e/o aggressivi dai pavimenti.

 Le macchie provocate dai prodotti acidi hanno un aspetto ruvido e opaco ma è possibile trattarle utilizzando alcuni ingredienti e prodotti in grado di recuperare la lucentezza e della superfice rendendola più uniforme. Non sempre si riuscirà ad avere un risultato perfetto al 100% senza l'utilizzo degli appositi macchinari lucida pavimento ma si può almeno mascherare l'effetto opaco.   Prodotti che possono macchiare il pavimento:  Prodotti chimici molto acidi (acido muriatico, prodotti per scioglie il cemento, sgorganti, prodotti per il WC ecc.) oppure prodotti di pulizia che possono macchiare quando non diluiti adeguatamente  (anticalcare, sgrassatori, detersivo multiuso, disincrostanti ecc.) possono macchiare il pavimento in modo irreversibile, in ogni modo si può combattere l'effetto ruvido utilizzando ingredienti che siano in grado di ridare lucentezza e uniformità ai materiali Quindi in pratica bisogna "reidratare" e lucidare la superficie.  1. Cospargere la

Come risaltare l'odore del detersivo in lavatrice e come avere un bucato più profumato

Il profumo di pulito è importante quasi  quanto la capacità pulente del detersivo per il bucato e questo perché rievoca diverse sensazioni come la sensazione di freschezza e pulizia, il senso di benessere capaci di influenzare il nostro stato d'animo, l'effetto positivo sul nostro stato emotivo associato alla sensazione di relax e associazioni positive visto che gli odori sono associati a ricordi e esperienze gradevoli. Tuttavia esistono ingredienti capaci di profumare a lungo i tessuti senza ricorrere a sostanze sintetiche e addirittura dannose per l'ambiente. È molto importante che il bucato risulti pulito e smacchiato, tuttavia il profumo è un fattore molto importante mentre si sceglie il detersivo e gli additivi per la lavatrice. Talvolta anche i prodotti più efficaci non riescono a rendere i panni profumati a lungo, oppure la fragranza svanisce man mano che i panni asciugano. Metodi per rendere il bucato più profumato e ingredienti

Candeggina e Ingiallimento dei Tessuti

La varechina, o candeggina, contiene cloro, che è un agente ossidante. Questo significa che reagisce con altri elementi per formare nuovi prodotti. Quando la varechina viene a contatto con i tessuti, reagisce con le fibre del tessuto e le ossidando. Questo processo può causare l'ingiallimento dei capi. Informazioni sulla candeggina.   La candeggina è una soluzione acquosa di ipoclorito di sodio diventata popolare poiché viene utilizzata per disinfettare, sbiancare e pulire. La candeggina è stata inventata nel 1785 dal chimico francese Claude Louis Berthollet. Lui scoprì che il cloro, un gas che si trova nell'acqua di mare, poteva essere utilizzato per sbiancare i tessuti. In un primo momento la candeggina di Berthollet  venne impiegata esclusivamente in ambito industriale, ma gradualmente iniziò ad essere utilizzata anche per scopi domestici. Nel 1874, il chimico tedesco Carl Wilhelm Scheele scoprì che l'ipoclorito di sodio, un composto chimico presente nella candeggina, p