Passa ai contenuti principali
.

DIY (parte I): Come realizzare un capo di abbigliamento partendo da uno già confezionato.




Avere una macchina da cucire domestica è sempre molto utile perché ci perette di fare dalle semplici riparazione a dei veri capi d'abbigliamento, e per iniziare a cucire qualcosa di interessante non è bisogna  necessariamente imparare tutte o tante tecniche di modellistica e sartoria ma si può iniziare sin da subito con un cucito più intuitivo e sbrigativo, e poi man mano e con un po' di impegno si può  imparare a realizzare dei cartamodelli/vestiti più elaborati, oggi vedremo coe realizzare dei pantaloni in modo facile e senza l'utilizzo di tecniche più complicate. 

Ricordiamo potete trovare il nostro mini corso base di modellistica per l'abbigliamento accedendo al Menu "modellistica" dove troverete sia le dispense gratuite da scaricare che i link ai correspettivi post, comunque oggi verrà proposto un modo più "diretto" per realizzare dei pantaloni usando come riferimento un capo già disponibile. Il modello scelto per fare questo passo passo sono dei pantaloni in stile indiano quindi larghi e un po' tondeggianti. Questo percorso verrà diviso in due parti: la realizzazione del cartamodello e la confezione del capo con l'utilizzo di tessuti riciclati.



Spesso si cerca di riprodurre un vestito appoggiandolo su un foglio o su tessuto per disegnare i contorni ma in questo modo il capo di abbigliamento potrà risultare storto, fuori misura o sproporzionato, ciò avviene perché è facile sbagliare le proporzioni perché non ci si basa su misure e punti di riferimento precisi ma con alcuni accorgimenti è possibili evitare moltissimi errori, in ogni modo prima di passare al DIY è necessario fare qualche precisazioni: 1) questo metodo sarà sempre approssimativo 2) questo metodo è adatto per la realizzazione di modelli più semplici e meglio ancora se larghi come appunto i pantaloni modello indiano perché sono in grado di "incorporare" più facilmente i piccoli difetti, 3) mai realizzarlo direttamente sul tessuto ma sempre sulla carta.

DIY

Occorrono:

carta kraft, carta da pacco o carta velina per sartoria;
matita
penna o matita colorata (opzionale)
gomma da cancellare
righello 
curvilineo (opzionale ma aiuta molto)
forbice per la carta
Spilli
Pesi (opzionale) 


Pantalone ridotto malissimo 😁

DAVANTI:

a) Appoggiare soltanto la gamba sinistra del pantalone* sul foglio (non una gamba sopra l'altra), posizionare per bene la parte più sporgente del cavallo ben sul foglio e fermarlo saldamente utilizzando un peso o un spillo. Il tessuto del panettone che vedete in foto non è solo molto molle ma è anche elasticizzato (e comodissimo), quindi bisogna aprirlo e appiattirlo per bene man mano che si avanza con la matita, quando il tessuto è dritto e/o più rigido è sufficiente appoggiarlo e bloccarlo con degli spilli.




b) Come prima cosa è necessario fare un segno (un punto) che indicherà dove inizia il cavallo (un puntino) e del punto dove inizia la vita (localizzata nella direzione dei fianchi) 




e questi saranno dei punti di riferimento importanti. Il contorno del pantalone partirà dal punto di riferimento del cavallo fino al punto di riferimento della vita, ed è facile che il risultato finale sia un po' irregolare soprattutto quando il tessuto è arricciato e/o elasticizzato, in questi casi sarebbe meglio usare gli intervalli più larghi come riferimento. Se il pantalone ha l'elastico in vita e per di più il tessuto stesso è elasticizzato allora bisogna tirare l'elastico per avere la dimensione reale della vita (1/2 perché stiamo lavorando sulla metà), per farlo si appoggia la vita su quel punto di riferimento tracciato prima, ci si mette un peso o degli spilli e si tira la cintura e si realizza un secondo punto di riferimento. 



Quindi si completa il lavoro tracciando la curva dal cavallo al nuovo punto di riferimento, poi l'intera curva della vita, e per ultimo si migliora il contorno tracciando linee più regolare a mano o con l'aiuto di un curvilineo come questo:



 

DIETRO:






a) Appoggiare i punto più sporgente del cavallo vicino al punto di riferimento del cavallo "davanti", spillare o metterci un peso sopra per fermare.




b) dobbiamo utilizzare soltanto una gamba dunque bisogna aprire il pantalone e iniziare a tracciare i contorni partendo dal cavallo verso il basso, e poi da un punto del fianco che non sia stato coperto dall'altra gamba del pantalone fino in giù segnando con uno spillo (in questo caso solo sul tessuto).



c) Una volta realizzato il tracciato bisogna riposizionare le gambe del pantalone una sopra l'altra e far combaciare il fianco del pantalone (dove è stato messo lo spillo) sull'estremità della linea del fianco (dove si è interrotta),  tirare l'elastico per prendere dei punti di riferimento che sono dove finisce la vita (direzione fianchi) e dove inizia (direzione cavallo) e quindi finire il tracciato (vita e quindi vita/cavallo e vita/fianchi), il procedimento è simile a quello fatto per il davanti.


Migliorare il tracciato con il curvilineo o a mano.

CONTROLLO:

I lavoro non è finito perché ora bisogna controllare le proporzioni, la curva del cavallo, i contorni ecc. e si procede in questo modo: si disegna una retta dal cavallo fino al fianco, si appoggia il punto più sporgente del cavallo del pantalone su quello del carta modello e quindi si osserva se il fianco (punto sulla retta) combacia con il cartamodello, questo passaggio è importate per evitare di realizzare un pantalone troppo largo o troppo stretto (peggio ancora). Per fare il controllo si può appoggiare il pantalone piegato (una gambe sopra l'altra) sul cartamodello. 

Fatto questo controllo si poggia in pantalone sul tracciato (e non il contrario) cercando di capire se la curva che va dal punto del cavallo alla gamba sono simili altrimenti bisogna correggere (se manca un pezzo basterà aggiungere un pezzo di carta sotto, fare il nuovo tracciato e incollare con nastro adesivo per mascheratura (quelli che usano i pittori per proteggere le pareti dalla vernice) e verificare tutto il contorno correggendolo se e quando necessario. 



Controllo vita: se la vita è elasticizzata bisogna tirare l'elastico per misurarla, dividere per due e quindi misurare la vita del cartamodello per conferire se combaciano, il margine di errore tollerabile è tra un intervallo che va da 0,5 cm a 1 cm, la c'è tanta differenza sarebbe meglio tornare un po' indietro per identificare l'errore. La stessa procedura va fatta con il dietro.

Questo righello flessibile e rigido è ottimo per prendete la misura delle curve o dei tessuti un po' particolari ma si può utilizzare anche un metro da sarta.






Fatti i controlli, determinare il dritto filo (squadrare con il bordo della carta o con una linea retta fatto con squadra). I cartamodelli delle foto e dispense non hanno margine di cucitura perché preferisco disegnarla direttamente sul tessuto con il gessetto. 

Non dimenticare mai di scrivere "davanti" e "dietro" e anche un nome per identificare il vostro lavoro. 

 

La P sta per pantalone 

E questo è un modo tra tanti per realizzare un cartamodello "sbrigativo" 

Il un prossimo post verrà descritta la realizzazione del pantalone. 

_____________________

* Gonna: Identificare il punto centrale della vita (davanti e dietro) e spillare per identificarli, quindi scendere con il righello in angolo retto e identificare il punto sull'orlo (davanti e indietro) e spillare nuovamente davanti (se la vita non è elasticizzata), tracciare una retta verticale (angolo di 90 gradi) che possa lunga dalla vita all'orlo se la vita è elasticizzata i riferimento sarà un punto sulla linea del fianco e (punto più sporgente del fianco) e in questo caso si traccia una linea orizzontale sulla carta e si appoggia la gonna piegata cercando di combaciare il centro davanti con la retta orizzontale, si identifica un punto più sporgente del fianco su tutti e due lati  della gonna(e devono coincidere uno sopra l'altro) identificandoli con uno spillo (uno per ogni lato) e un punto sulla carta, fare il contorno e sempre se necessario (cinturino con elastico) osservare la procedura utilizzata per il pantalone. 

Girare il capo al rovescio e appoggiare il punto centrale della vita non elasticizzata e il punto di riferimento fatto sull'orlo sulla retta orizzontale precedentemente tracciata sul cartamodello e procedere con il contorno, se il punto di riferimento è sulla linea del fianco bisogna realizzare una retta orizzontale che partirà dal punto di riferimento fianco realizzato sulla carta fino al lato opposto, quindi appoggiare il punto di riferimento identificato sul tessuto (spillato) sul punto realizzato sulla carta e l'altro punto spillato esattamente sulla retta orizzontale, questo passaggio è importante perché ci permette di combaciare i lati della gonna ed evitare che i fianchi risulteranno asimmetrici o storti e come sempre bisogna controllare la vita come nel caso del pantalone con elastico.

Vestito: identificare l'esatto punto centrale del girocollo e il punto della linea della vita che dovrà coincidere su entrambi i lati (spillare), nel caso di collo a V sarà la estremità appunto della V il punto di riferimento. Spillare questo punto sulla carta (come fatto per il cavallo) e appoggiare solo la parte destra o sinistra del vestito sulla carta, segnare sulla carta la posizione del punto vita previamente spillato sul tessuto e fare il contorno. Tracciare una lunga retta orizzontale che partirà dalla linea della vita, girare il capo al rovescio usando il punto centrale del girocollo come riferimento e combaciare la linea della vita del lato opposto sulla reta orizzontale e quindi procedere con il contorno.

Post popolari in questo blog

Come togliere le macchie di prodotti acidi e/o aggressivi dai pavimenti.

 Le macchie provocate dai prodotti acidi hanno un aspetto ruvido e opaco ma è possibile trattarle utilizzando alcuni ingredienti e prodotti in grado di recuperare la lucentezza e della superfice rendendola più uniforme. Non sempre si riuscirà ad avere un risultato perfetto al 100% senza l'utilizzo degli appositi macchinari lucida pavimento ma si può almeno mascherare l'effetto opaco.   Prodotti che possono macchiare il pavimento:  Prodotti chimici molto acidi (acido muriatico, prodotti per scioglie il cemento, sgorganti, prodotti per il WC ecc.) oppure prodotti di pulizia che possono macchiare quando non diluiti adeguatamente  (anticalcare, sgrassatori, detersivo multiuso, disincrostanti ecc.) possono macchiare il pavimento in modo irreversibile, in ogni modo si può combattere l'effetto ruvido utilizzando ingredienti che siano in grado di ridare lucentezza e uniformità ai materiali Quindi in pratica bisogna "reidratare" e lucidare la superficie.  1. Cospargere la

Come risaltare l'odore del detersivo in lavatrice e come avere un bucato più profumato

Il profumo di pulito è importante quasi  quanto la capacità pulente del detersivo per il bucato e questo perché rievoca diverse sensazioni come la sensazione di freschezza e pulizia, il senso di benessere capaci di influenzare il nostro stato d'animo, l'effetto positivo sul nostro stato emotivo associato alla sensazione di relax e associazioni positive visto che gli odori sono associati a ricordi e esperienze gradevoli. Tuttavia esistono ingredienti capaci di profumare a lungo i tessuti senza ricorrere a sostanze sintetiche e addirittura dannose per l'ambiente. È molto importante che il bucato risulti pulito e smacchiato, tuttavia il profumo è un fattore molto importante mentre si sceglie il detersivo e gli additivi per la lavatrice. Talvolta anche i prodotti più efficaci non riescono a rendere i panni profumati a lungo, oppure la fragranza svanisce man mano che i panni asciugano. Metodi per rendere il bucato più profumato e ingredienti

Candeggina e Ingiallimento dei Tessuti

La varechina, o candeggina, contiene cloro, che è un agente ossidante. Questo significa che reagisce con altri elementi per formare nuovi prodotti. Quando la varechina viene a contatto con i tessuti, reagisce con le fibre del tessuto e le ossidando. Questo processo può causare l'ingiallimento dei capi. Informazioni sulla candeggina.   La candeggina è una soluzione acquosa di ipoclorito di sodio diventata popolare poiché viene utilizzata per disinfettare, sbiancare e pulire. La candeggina è stata inventata nel 1785 dal chimico francese Claude Louis Berthollet. Lui scoprì che il cloro, un gas che si trova nell'acqua di mare, poteva essere utilizzato per sbiancare i tessuti. In un primo momento la candeggina di Berthollet  venne impiegata esclusivamente in ambito industriale, ma gradualmente iniziò ad essere utilizzata anche per scopi domestici. Nel 1874, il chimico tedesco Carl Wilhelm Scheele scoprì che l'ipoclorito di sodio, un composto chimico presente nella candeggina, p