In Brasile l'azienda Eternit dovrà pagare 180.000 reais che corrispondono a circa 60.000 euro per danni e una pensione mensile alla vedova di un operaio deceduto per una malattia acquisita da esposizione all'amianto. All'ex dipendente è stato diagnosticato un mesotelioma nel giugno 2010 e nel 2012 lui è venuto a mancare.
Sostenendo dolo della società, i familiari di un ex dipendente risolti giudice due azioni con richieste di risarcimento danni morali e materiali: uno in nome della tenuta, e l'altra a nome del defunto.
La richiesta di danni contro l'azienda è stata accolta dal magistrato, che ha concesso il risarcimento alla famiglia.
Questo è un frammento del rapporto tecnico fatto da un perito esperto in materia:
"è provata l'associazione tra lavoro a contatto con l'amianto e la malattia che ha ucciso l'ex dipendente dell'azienda. Le fibre di amianto sono molto resistenti, durevoli, inodori, persistenti e altamente aerodinamiche. Può spostarsi per grandi distanze e rimanere nell'ambiente per lunghi periodi. non c'è alcuna possibilità di controllo sulle fibre di amianto. L'unico controllo effettivo è il divieto di utilizzare materiale nocivo"
In base all'analisi dei periti giudiziari il giudice del Tribunale del Lavoro a Osasco, Rogério de Oliveira Moreno, ha deciso di concedere alla famiglia il diritto al risarcimento per danni morali e materiali dovuti per il decesso dell'ex dipendente della Eternit.
Inoltre secondo il magistrato (frammenti): "per queste ragioni, in particolare intravedendo il nesso di causalità tra la patologia e il lavoro all'epoca svolto dall'ex dipendente e il dolore provocato ai cari del defunto, così come resta evidente la colpa del datore di lavoro e la violazione delle disposizioni avendo omesso di adottare misure di prevenzione in materia di salute e sicurezza nel posto di lavoro, in flagrante offesa alla salute e al benessere della persona umana diventa doveroso accettare la richiesta di danni promossa dalla famiglia".
In ogni modo in Brasile la questione dell'amianto è molto complicata e tutt'altro che risolta visto che la Nazione si trova in bilico tra economia e ambiente, nel senso che la lavorazione dell'amianto crisolito (l'unica tipologia permessa) porta grossi vantaggi all'economia di questo paese e crea tantissimi posti di lavoro.
Alcune regioni brasiliane hanno proibito la lavorazione dell'amianto nei loro territori però sono una minoranza.
Purtroppo sembrerebbe che nel mondo ci si deve sempre scegliere tra morire di lavoro o morire di fame (pensiamo al caso ILVA e Breda).