Anche voi avete aderito al progetto del micro orto? No? Allora l'idea è questa: se avete un balcone o una terrazza potete dunque coltivare degli aromi e/o delle piante di piccole dimensioni che producano alimenti. Perché è utile? Per avere materia prima fresca da consumare in cucina oppure per la preparare i vostri cosmetici casalinghi, abbellire il vostro spazio e allo stesso tempo contribuire a rendere il vostro quartiere più verde ed ecologico.
Siccome parliamo di micro orto ovviamente facciamo riferimento a piante di piccola o media dimensioni, cioè con peso e altezza limitati e l'utilizzo (il più possibile) di vasi di plastica, questo perché dovete sempre fare attenzione alla portata del vostro balcone e quindi evitate le piante che raggiungono una certa altezza o che abbiano dei con fusti spessi e quindi adatte ai giardini e terreni coltivabili.
Allora parliamo di una pianta che si adatta bene ai balconi: la pianta di peperoncini.
I peperoncini sono considerati alimenti termogenici, cioè aiuta a bruciare i grassi e facilita la perdita di peso, inoltre migliora l'umore e combatte i radicali liberi.
Contiene capsaicina responsabile del gusto piccante, e anche vitamine A, C, betacarotene, luteina, zeaxantina e beta-criptoxantina, quindi molti flavonoidi che aiutano a combattere i radicali liberi, vitamine del complesso B (niacina, piridoxina, riboflavina, tiamina).
Ricchi di potassio, manganese, magnesio e ferro.
Il consumo esagerato di peperoncino fa male?
Secondo la letteratura, per i soggetti sani, in linea di massima soltanto il consumo esagerato di peperoncini può fare del male, però parliamo di quantità davvero eccessive che secondo alcuni ricercatori americani sarebbero di circa 1 chilo al giorno, e in questo caso possono effettivamente danneggiare seriamente i tessuti e le mucose, soprattutto quelle dell'apparato digerente, quindi quelle gare che fanno in TV in cui il soggetto deve inghiottire un'enorme quantità di cibo condito con 1000 salse piccanti non sarebbe proprio una cosa molto consigliata, invece un consumo normale, cioè di massimo 0,5 gr/giorno non sarebbe affatto nocivo per l'apparato digerente. Secondo una ricerca fatta sempre da medici americani, soltanto le salse al peperoncino possono provocare una certa irritazione poiché composte anche da aceto e sale.
Se il soggetto è affetto da gastrite allora deve stare più attento poiché ha una ferita esposta e dunque deve chiedere necessariamente un parere medico.
L'unico peperoncino che ha messo d'accordo tutti è il pepe nero, secondo i medici può sia provocare la gastrite che peggiorare quella già esistente.
Inoltre la capsaicina può interferire con certi medicinali: aspirina, teofillina, anticoagulanti e ACE inibitori, perciò se fatte uso di questi medicinali chiedete un parere medico prima di consumare i peperoncini.
La piante: se vivete nel Centro e Sud della Penisola non troverete difficoltà poiché è una pianta molto resistente ma ha bisogno di luce solare diretta e un ambiente caldo, richiede innaffiature giornaliere durante l'estate e settimanale (e ridotta) durante l'inverno, eppure una copertura durante l'inverno, in serra o utilizzando il panno in TNT in vendita nei vivai, ferramenta e bricolage. È una pianta che predilige essere esposta in pieno Sole.
Concimazione: primavera e fine estate quasi autunno. La pianta potrà perdere di vitalità durante l'inverno però si riprenderà durante la primavera/estate, e se volete potete piantare uno dei peperoncini raccolti per avere una riserva in caso di morte della pianta principale durante l'inverno. Questa nuova pianta inizierà a crescere durante la primavera e raggiungerà la massima altezza (e bellezza) durante l'estate quando avverrà sia la fioritura che la coltivazione (queste informazioni sono frutto della mia esperienza personale).
Questi che vedete sulla foto sono peperoncini di Cayenna, come sono i primi di quest'anno li ho raccolti mentre erano ancora verdi per stimolare la pianta a produrre più fiori, i prossimi daranno coltivati quando maturi.
Tutti questi consigli non hanno nessun valore medicinale.