Coltivare la pianta di caffè a casa: consiglio per la coltivazione, storia e benefici per l'ambiente.
A voi piace il caffè ☕? Magari una bella tazzina di caffè dopo i pasti o quando siete davanti al computer? Sappiate che potete avere la pianta di caffè in casa vostra e questo perché oltre alla classica bevanda lei è anche in grado di rendere interessante anche le nostre case o uffici e se messa un un cache-pot così carino come non innamorarsi di lei! Ovviamente dopo un po' dovrà cambiare casa 🌱🌳.
Quello che rende questa pianta così particolare è la forma delle sue foglie: lunghe, di un bel colore verde scuro e soprattutto resistenti tanto da sembrare plastificate, e se tenuta bene la chioma fogliare si riempie formando quasi una scultura vivente, basta qualche potatura quando diventa adulta.
Prima di parlare dell'aspetto decorativo vero e proprio cerchiamo di conoscere questa specie botanica:
I caffè è una delle specie della famiglia delle Rubiaceae costituita generalmente da alberi e arbusti ma esistono anche delle erbacee soprattutto nel continente Europeo, e anche se sono presenti in tutti i continenti prevalgono nelle zone tropicali e subtropicali. Il caffè appartiene al genere Coffea che comprende oltre 120 specie di piccoli alberi e arbusti e alcune delle quali sono coltivati per la produzione del caffè. Originario dall'Africa subsahariana e prima di andare avanti apriamo una parentesi:
Purtroppo questa parte dell'Africa è quella che più soffre gli effetti dei cambiamenti climatici e di conseguenza spesso si verificano eventi naturali estremi come cicloni e inondazioni e per colpa di questo "clima impazzito" molte persone si trovano senza casa e senza viveri e ciò sta generando conflitti molto seri e anche i cosiddetti "profughi ambientali" che si spostano dal proprio ambiente quando questo diventa inadatto alla vita e ora con l'emergenza Covid loro sono colpiti dalle tre "C": Covid-19, Cambiamenti climatici e Conflitti e sarebbe il momento di interessarsi seriamente sugli affetti dei cambiamenti climatici in tutti i territori del pianeta poiché anche noi siamo soggetti ai danni che questi possono portare a tutti i continenti e chiedere a tutti i governi di creare progetti e soluzioni per dare risposte ai problemi presenti e futuri.
Tornando alla nostra pianta quella più "gettonata" per le "Urban Jungle" di tutto il mondo è la Coffea arabica che in natura può raggiungere anche 10 metri di altezza ma nelle nostre case possono arrivare fino ai 2 o 3 metri, come già detto le foglie sono bellissime con i loro colore verde scuro e sono opposte, ovali o oblunghe e con tante nervature. I fiori sono bianchi, delicati e si assomigliano al gelsomino e sono anche molto profumati (in realtà la pianta stessa è profumata), i frutti sono drupe tondeggianti o più comunemente oblunghe e acquisiscono un colore rosso o violaceo quando mature e contengono tipicamente due semi (il caffè che conosciamo).
Originaria dall'Etiopia e probabilmente anche dello Yemen posteriormente è stata portata con successo in diverse regioni tropicali del pianeta tanto che oggi è il Brasile il più grande produttore di caffè però facciamo un'altra parentesi:
questo successo ha portato un enorme danno ambientale alla biodiversità poiché ettari di foresta nativa (Foresta Atlantica e posteriormente il "Pantanal" ) sono scomparsi per dare spazio al coltivo dei "mari di caffè" e quello che non è scomparso soffre l'impatto negativo dell'uso di agrotossici che vanno a finire anche in acqua, per non parlare dell'intossicazione di tanti animali, la scomparsa di specie botaniche, e come abbiamo visto l'anno scorso tantissimi incendi dolosi. Dunque non solo l'Amazzonia ma anche le altre foreste brasiliane vengono danneggiate e sfortunatamente l'attuale governo non è minimamente interessato alle questioni ambientali ma una buona notizia c'è: alcune Onlus, Enti governativi locali ecc. stanno cercando di convincere i produttori, soprattutto quelli più piccoli, a produrre il caffè biologico rispettoso dell'ambiente e a ripristinare le zone utilizzate per la coltivazione del caffè e pian piano le cose stanno cambiando ma c'è ancora tanta strada da fare.
E dopo queste pause di riflessioni torniamo alla nostra pianta:
Luce: Trattasi di una pianta facile da curare poiché richiede un ambiente illuminato ma non esposto al Sole diretto altrimenti le foglie si bruciano, richiede suolo umido ma non i ristagni (che in realtà non piace a nessuna pianta), e soprattutto durante l'estate sarebbe indicato spruzzare le foglie con acqua demineralizzata. Sole soltanto del primo mattino o tardo pomeriggio, non tollera il freddo e quindi durante l'inverno bisogna portarla dentro casa perché non tollera temperature al disotto dei 15 gradi.
Per la pulizia delle foglie un consiglio personale cioè quello che uso io quotidianamente per le mie piante: preparare una miscela di acqua demineralizzata e sapone (saponetta) allo zolfo rigorosamente bio, questo perché lo zolfo pulisce bene e combatte le muffe, tra l'altro il suo odore allontana insetti e altri parassiti, la mia ricetta è non ha dosi precisissime e in linee generali si riempie una tanica con 5 litri di acqua demineralizzata e si aggiunge 250 gr di sapone allo zolfo, man mano il sapone si scioglie e l'acqua diventa biancastra e poi va versata un uno spruzzino da 1 litro. Io la uso per pulire le piante e anche come insetticida e appena finisce l'acqua saponata che metto nello spruzzino io ne aggiungo altra. Quanto al sapone io ne rimetto un altro nella tanica soltanto quando quello precedente si è praticamente sciolto e l'acqua non è tanto torbida. Non va utilizzata l'acqua del rubinetto perché essendo calcarea il sapone non si scioglie bene.
Per spruzzare le foglie delle piante che richiedono umidità come nel caso del caffè utilizzo acqua demineralizzata, alcune gocce di olio essenziale antisettico (tea tree, canfora, niaouli, eucalipto o pino) e 1 cucchiaino scarso acqua saponata con sapone bio solo per sciogliete bene l'olio, l'olio essenziale combatte le muffe, fortifica le piante e allontana gli insetti.
Questa pianta è un'acidofila e il suo pH ideale va da 5,5 a 6,5 perciò non è una buona idea innaffiarla con l'acqua del rubinetto e basta poiché questa è alcalina e va corretta con una sostanza acida come l'aceto o l'acido citrico all'acqua, 1 cucchiaio di aceto per litro d'acqua del rubinetto o 1 cucchiaino scarso se usiamo l'acqua demineralizzata (pH neutro e la pianta ha bisogno di un pH acido). Le piante, e soprattutto le acidofile innaffiate con acqua del rubinetto sviluppano problemi di assorbimento dei minerali e soprattutto del ferro e deperiscono con il tempo.
Terriccio: non ho ancora rinvasato la pianta perché è ancora un "bebè caffè" però mi hanno consigliato il terriccio universale miscelato al terriccio per piante acidofile (60%:40%) o direttamente il terriccio per le acidofile e argilla espansa per il drenaggio. Consiglio personale per ogni pianta da interno e soprattutto quelle che richiedono il terriccio umido: ad ogni travaso bisogna coprire il terriccio esposto con sassi, tappi di sughero o altro perché il terriccio umido tende ad attrarre i fastidiosi insetti del terriccio (piccoli e neri) che depositano uova e quindi larve che danneggiano le radici e poi si trasformano in insetti che svolazzano per casa e tornano nel terriccio, insomma per non avere un "nursery" per insetti allora proteggete il terriccio, e se avete dei vasi rotti a casa rompetelo fino ad avere tanti piccoli pezzi e usateli per coprire la terra. Anche dei pezzetti di cannella e chiodi di garofano aiutano molto ad allontanare questi insetti. Le cactacee non hanno tanto bisogno di questa copertura perché il loro terriccio è più "povero" e non è umido.
Concime: concime biologico per acidofile o per gli agrumi poiché ricchi di minerali oltre al tradizionale NPK. Le piante giovani possono essere concimate una volta al mese, e quelle adulte due volte al mese.
Vaso: le piante di caffè non hanno bisogno di un vaso troppo spazioso e preferiscono che le radici restino un po' "pressate" quindi si potrà cambiare il vaso ogni anno o ogni due anni. Sarebbe meglio utilizzare un vaso in ceramica in cemento.
Parassiti: in natura o nel paesaggismo non soffre più di tanto l'attacco dei parassiti, la monocoltura è attaccata dalle muffe e altri parassiti però sappiamo che questo tipo di coltivazione porta sempre dei danni. Da fare attenzione alle cocciniglie e muffa sulle foglie se sono sempre bagnate.
Ma oltre alla bellezza ci sono altri vantaggi? Certamente perché è una delle piante che più producono ossigeno e la Coffea arabica adulta produce anche 500 mg di ossigeno/giorno.
Questi sono tutti i consigli per la coltivazione di questa pianta molto bella e di facile manutenzione e anche un po' della sua storia nel mondo e quindi aggiungetela alla vostra Urban Jungle e ricordate che curare le piante è una vera terapia.