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La pianta amica della casa: Le proprietà purificanti del Clorofito con consigli per la coltivazione.



Green therapy e piante che rendono i nostri spazi più belli e piacevoli, una bella convivenza soprattutto in questo periodo non proprio felicissimo che il mondo sta affrontando. Mentre le osserviamo e curiamo veniamo portati nel mondo fatto di calma e tranquillità e per questo motivo le piante sono dei "medici" che danno un contributo in positivo al mantenimento della nostra salute psicofisica. Alcune di queste piante si adattano bene agli ambienti interni "indoor" a patto che non manchino le fonti di luce naturale (esistono delle lampade specifiche per la coltivazione in ambienti bui ma è un'altra storia).

La pianta di oggi oltre ad essere classica ed elegante riesce a trasportarci in una gradevole atmosfera esotica infatti questa pianta è originaria dall'Africa tropicale occidentale, centroccidentale, orientale e nordorientale, parliamo dunque del Clorofito (Chlorophytum sp.) uno dei rappresentanti della famiglia delle Agavaceae così come la dracena, l'agave, la yucca, la beaucarnea e via dicendo, ed è composta maggiormente da piante dotate di fusto legnoso che può essere estremamente breve o raggiungere altezze paragonabili a quelle di alberi, le foglie presentano venature parallele e solitamente sono lunghe, affusolate e appuntite e per questo motivo sono considerate ornamentali.




Una delle proprietà più importanti del Clorofito è la sua capacità di purificare l'aria visto che riesce ad assorbire odori e fumo contribuendo a elevare i livelli di ossigeno nell'ambiente. Attenua la concentrazione di inquinanti come benzene, CO2 e xilene (la pianta aiuta molto ma non fa miracoli e dato che benzene e toluene sono facilmente presenti nell'aria in generale sarebbe opportuno evitare di incrementare il loro tenore). Oli essenziali e le erbe aromatiche sono ottime alternative ai profumi sintetici e anche le vernici e prodotti per l'edilizia atossici e ecologici. 

Coltivazione: molto facile e adatta a tutti.

a) pH: è un aspetto rilevante perché trattasi di una pianta che predilige un intervallo di pH tra 5 e 6,8 quindi acidulo, va benissimo l'acqua piovana, acqua demineralizzata o l'acqua del rubinetto corretta con una punta di aceto o acido citrico (1 cucchiaio scarso di aceto o acido citrico per ogni litro d'acqua), non bisogna fare la correzione del pH ogni volta che si innaffia, una volta sì e due no, o una volta sì e l'altra no. 

b) Innaffiatura: moderata perché le radici tuberose hanno la capacità di immagazzinare acqua e possono marcire se in eccesso dunque aspettare finché il terriccio sia asciutto (non torrido). Durante l'inverno la pianta entra in stato vegetativo e ha bisogna di una minor quantità di acqua. Non ama il cloro (foglie con punte bruciate) perciò acqua demineralizzata o acqua del rubinetto a riposo per una notte per favorire l'evaporazione del cloro. 

c) Suolo: leggero perché non tollera ristagni idrici, i commercio esistono i terricci per piante da appartamento o per piante verdi, la mia miscela (quella che uso per la mia pianta che sta lì da più di un anno) è composto da 60% terriccio universale di buona qualità, 30% di terriccio per cactacee perché è leggero e ha un'ottima capacità drenante e 10% di lapilli, comunque avverto che non è un consiglio tecnico ma solo una miscela che uso sulla mia pianta. 

e) Illuminazione: molta luce ma non il sole diretto altrimenti le foglie si bruciano e la pianta va in sofferenza e dipendendo dalla temperatura può anche morire. Quindi sole indiretto e questo è uno dei motivi del perché si trova così bene negli ambienti interni.

f) Temperatura: trattasi di una pianta tropicale quindi vive bene tra 14 e 30 gradi. 

g) Concime: il concime biologico liquido è ideale per questo tipo di pianta e ci sono tante marche disponibili nei vivai e negozi di bricolage.

h) Parassiti: accade raramente ma un eccesso di acqua danneggia la pianta favorendo l'azione degli acari. Si può utilizzare la saponata allo zolfo per eliminarli.

i) Potatura: non obbligatoria ma è meglio togliere le foglie vecchie per alleggerire la pianta o dare una piccola sfoltita durante la primavera/estate.

j) Moltiplicazione:  la semina in primavera oppure con talea dei ciuffetti di foglie che si sviluppano sugli scapi floreali dei fusti penduli verso ottobre, questi vanno posizionati in vasetto o vaso di vetro pieno d'acqua fino a sviluppare le radichette, in vaso dopo due settimane. In autunno si possono creare nuove piante attraverso la suddivisione dei cespi.

Buona coltivazione!
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