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Collegamento tra Amazzonia, fosforo e desertificazione: disequilibrio e conseguenze per il clima.


 


Amazzonia, simbolo di vita, esuberanza e biodiversità ma sfortunatamente è anche costantemente minacciata, attualmente si parla molto di incendi ed è giustissimo, ma una cosa che pochi sanno è che il suolo della foresta in realtà è poverissimo e per questo esatto motivo l'Evoluzione ha creato un sistema molto complesso che ha permesso a questo grande patrimonio dell'Umanità di prosperare ma è giustamente questo sistema di "creare cibo dove non c'è" che potrà trasformarla in un arida Savana. 

Il terreno dell'Amazzonia è povero di minerali ma soprattutto di fosforo, durante la sua formazione gli alberi hanno assorbito il fosforo presente nelle rocce e seppur esista ancora questo tipo di  "concimazione minerale" attualmente è molto limitata perché durante le Ere Geologiche le rocce sono state lavate e di conseguenza anche il fosforo. In realtà una gran parte del fosforo assorbito dal suolo  si trova esattamente all'interno degli alberi e quando cade qualche pezzo in pochissimo tempo l'apparato radicale delle piante li avvolge per assorbire appunto il fosforo (anche altri minerali come il potassio) e questo non è solo in intelligentissimo sistema di riciclo naturale ma è molto efficace perché  l'evoluzione dell'Amazzonia è collegato con la grande quantità di piogge stimolate dalla foresta stessa e importanti per rendevano il suolo umido e a basso rischio di combustione*. Anche i funghi hanno un importante ruolo per quanto riguarda il rilascio di  fosforo, in poche parole è stato scoperto che la fonte principale di fosforo per la foresta è esattamente la biomassa che vieni riciclata dalla foresta stessa

Una volta che gli la copertura arborea è ritirata automaticamente si crea un ambiente con una minore disponibilità di fosforo e il grade problema è che una minore disponibilità di fosforo fa diminuire la capacità della foresta di assorbire la CO2. Quando c'è un incendio gli alberi bruciano e il fosforo rimane nelle cenere che vengono facilmente trasportate via dal vento e dalle piogge danneggiando il sistema di riciclo naturale e siccome la concentrazione di fosforo è direttamente collegata alla capacità di assorbimento della CO2 se questo minerale scarseggia gli alberi assorbono meno CO2 con aumento dell'effetto serra. Lo studio è disponibile qui.

Un'altra fonte essenziale di fosforo per la foresta pluviale è il Sahara perché l'Amazzonia letteralmente si nutre della sua polvere ricca di fosforo, e questo vero e proprio ponte tra l'Africa e il Sudamerica che porta circa 22 mila tonnellate di fosforo alla foresta è fondamentale per la conservazione del grande bioma Sudamericano ma c'è un grande problema: i cambiamenti climatici stanno rendendo il deserto sempre più umido e la stagione delle piogge sta portando precipitazioni oltre la norma e in particolare nella regione semi-arida a sud del Sahara, il Sahel e di conseguenza il flusso polveroso tra deserto e foresta tende ad avere una minore portata.

Alcuni studi sull'argomento: 

The fertilizing role of African dust in the Amazon rainforest...

Massive-amounts-saharan-fertilize-amazon.html

Riassumendo:

La minore disponibilità di fosforo alla foresta amazzonica contribuisce all'aumento dell'effetto serra e questo avviene perché:

Incendi bruciano la biomassa ricca di fosforo e contribuiscono ai cambiamenti climatici;

Cambiamenti climatici interrompono l'importante ponte Africa-Sudamerica che porta una grande quantità di fosforo alla foresta;

Disboscamento: porta alla rimozione della biomassa indebolendo il sistema di riciclo di risorse dell'Amazzonia diminuendo la capacità di assorbimento della CO2, e intensificando il processo di desertificazione del bioma e aumento del riscaldamento globale. 

Cosa comporta un eventuale crollo del "Sistema Amazzonico" ?

Il dottore Carlos Nobre, climatologo brasiliano e Nobel per la Pace nel 2007 ha dichiarato che l'Amazzonia è davvero molto vicina al punto di non ritorno e già si osservano già alcune zone di Savana (3 milioni di chilometri) al Nord e al Sud della foresta, tra l'altro le alte temperature hanno diminuito il volume di piogge e quindi *il terreno non è più umido come prima e prende fuoco più facilmente. E senza la foresta il volume di pioggia diminuisce/diminuirà sempre di più. Secondo lo scienziato il punto di non ritorno arriverà quando il disboscamento andrà oltre al 20-25% del bioma rimasto e se le cose non cambiano tra tre decade la foresta sarà interamente trasformata in Savana.

Le conseguenze della desertificazione dell'Amazzonia:

a) Devastazione della biodiversità e una enorme perdita di specie animali e vegetali.

b) Erosione e impoverimento del suolo.

c) Incapacità di assorbimento e liberazione di CO2 (soprattutto per colpa degli incendi) nell'atmosfera con aumento dell'effetto serra.

d) Aumento dei fenomeni climatici estremi nel pianeta.

e) Riduzione del volume delle piogge e crisi idrica.

f) Problemi per l'agricoltura (il paradosso poiché oggi si disbosca molto per fare spazio all'agricoltura)

g) Epidemie e Pandemie: così come sta avvenendo spesso negli ultimi anni, il disboscamento sta rompendo l'equilibrio tra specie selvatiche e microorganismi, e il contatto coatto uomo animale contribuisce alla comparsa delle zoonosi (l'ultima la stiamo affrontando con il nuovo coronavirus). Solo nell'Amazzonia esistono più di 200 tipologie di coronavirus nell'organismo di diversi tipi di pipistrelli che se si avvicineranno alle zone urbane potranno scatenare epidemie e pandemie.

Quindi urge una grande azione mondiale per conservare questo importantissimo eco sistema che sta già sparendo (non è una prospettiva o un calcolo per il futuro), e questi cambiamenti nella sua struttura porteranno ad un grande caos nel clima del pianeta e alla nostra esistenza.

Dottore Carlos Nobre e materia dedicata all'Amazzonia 

Dottore Carlos Nobre  e Amazzonia (in italiano)

Ricordiamo che l'Amazzonia è il grande termostato del mondo e la sua scomparsa potrà rendere impossibile (o molto difficile) la vita sulla Terra, quindi è arrivato (passato) il momento che ognuno prenda su serio la questione dell'ambiente e inizi a domandare soluzioni ai politici che devono sia informarsi che prendere le giuste decisioni. 


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