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ABC della coltivazione delle erbe aromatiche: Anice e Basilico

Anice e basilico sono due piante aromatiche dalle radici antiche e ricche di storia, apprezzate non solo per i loro usi in cucina e in erboristeria, ma anche per il loro importante ruolo ecologico. L’anice, con i suoi semi aromatici e le proprietà medicinali, e il basilico, simbolo di tradizione e fonte di profumi intensi, contribuiscono a sostenere la biodiversità attirando insetti impollinatori e migliorando la salute degli ecosistemi domestici e urbani. Coltivarle in modo naturale significa anche prendersi cura dell’ambiente, promuovendo metodi di giardinaggio sostenibili e rispettosi della natura.


Caratteristiche: 


Anice (Pimpinella anisum).

L'anice è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Apiaceae, la stessa di carote, finocchio e prezzemolo. Originaria dell’area mediterranea e del Medio Oriente, è coltivata da millenni per i suoi semi aromatici. Questi semi, chiamati anche "semi di anice", contengono un olio essenziale ricco di anetolo, responsabile del suo caratteristico aroma dolce e simile alla liquirizia.

Curiosità:
L'anice era già noto agli antichi Egizi, che lo usavano non solo in cucina ma anche come rimedio medicinale. Nel Medioevo, era molto apprezzato nelle cucine europee e spesso inserito nelle miscele di spezie per pane e dolci. In erboristeria, l’anice ha proprietà espettoranti e digestive ed è spesso presente nelle tisane per lenire la tosse.

Importanza ecologica:
L’anice è anche una pianta preziosa per l’ecosistema del giardino: i suoi fiori bianchi attirano api e altri insetti impollinatori, contribuendo alla biodiversità locale e al benessere degli habitat naturali. Coltivare piante aromatiche come l’anice, senza l’uso di pesticidi chimici, aiuta a sostenere gli insetti utili e a mantenere un equilibrio ecologico importante per il nostro ambiente.

Basilico (Ocimum basilicum).

Il basilico appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, gruppo a cui appartengono anche menta, rosmarino e salvia. La pianta è originaria dell’Asia tropicale e probabilmente dell’India, da dove si è diffusa in tutto il Mediterraneo grazie agli scambi commerciali millenari.

Aspetti botanici:
Il basilico è una pianta erbacea annuale o perenne (a seconda del clima), che cresce rapidamente con foglie di forma ovale o lanceolata, di colore verde brillante o anche purpureo nelle varietà più decorative. La sua crescita è favorita da temperature calde e costanti, per questo in molte regioni si coltiva in serra o come pianta estiva.

Curiosità:
Nell’antica Roma il basilico era simbolo di fertilità e protezione, ma nell’India sacra è considerato una pianta sacra, usata nei riti religiosi. Il nome “basilico” deriva dal greco “basilikos”, che significa “regale”, probabilmente per la sua diffusione nei giardini reali. Inoltre, il basilico è stato da sempre utilizzato non solo in cucina, ma anche nella medicina popolare per le sue proprietà antibatteriche e antinfiammatorie.

Importanza ecologica:
Il basilico è una risorsa preziosa per api, farfalle e altri impollinatori grazie ai suoi fiori ricchi di nettare. Coltivare basilico e altre aromatiche in modo biologico aiuta a proteggere la fauna locale e a mantenere un ambiente sano, favorendo la biodiversità anche negli spazi urbani come balconi e terrazzi. Inoltre, molte piante aromatiche hanno la capacità di migliorare la qualità dell’aria e di allontanare parassiti in modo naturale.

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