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Le differenza tra cactus e altre succulente: anatomia e classificazione tassonomica.

cactus


Nel linguaggio popolare le succulente che possiedono un aspetto un po' più "robusto" sono cactus però tecnicamente trattasi di un errore poiché tutti i cactus sono succulente ma non tutte le succulente sono cactus, e nemmeno le spine sono sinonimo di cactus poiché queste strutture (foglie modificate "plasmate" nel corso dell'evoluzione in modo per permettere alla pianta di sopravvivere negli ambienti più aridi) sono elementi presenti non in diverse piante grasse e non solo nei cactus.

Perché è cosi importante conoscere la differenza tra cactus e "cactusfake"? Perché il fusto di molte piante grasse contiene sostanze irritanti o addirittura tossiche che possono provocare dermatite o anche dei seri problemi agli occhi o all'apparato digerente se ingerite.

Innanzitutto il termine piante grasse o succulente è un termine non scientifico che raggruppa tutte quelle piante dotate di una strutture più voluminose e/o spesse. Diverse famiglie come le Cactaceae, le Aloeaceae, le Agavaceae, le Aizoaceae, le Crassulaceae le Didiereaceae, le Euphorbiaceae e tante altre sono conosciute appunto come come piante grasse, e per questo motivo molti credono che tutte quante loro abbino le stesse necessità di acqua e luce ma non è proprio così, anche se sono piante più resistenti alla siccità ci sono comunque delle differenze che derivano sia dalla loro struttura che dal bioma di origine.

Comunque aldilà delle tecniche di coltivazione, bisogna fare distinzione tra cactus (che di solito sarebbero le piante della famiglia delle cactaceae) e le altre piante molto simili ai cactus i "cactusfake" e la differenza principale è il tipo di liquido presente all'intero dei fusti.

La famiglia delle Euphorbiaceae spesso confuse con le Cactaceae poiché anche loro possono avere un fusto spesso e con tante spine, però al contrario dei Cactus, le Euforbie contengono un lattice irritante che possono fare molto male ad esempio agli occhi, quindi bisogna avere moltissima attenzione a momento della potatura o se si decide preparare le talee. 

Ad esempio l'Euphorbia echinus, l'Euphorbia horrida e l'Euphorbia pseudocactus si assomigliano leggermente alla Carnegiea gigantea o Saguaro, un cactus molto alto originario dal Messico e quindi molte persone credono di portare un cactus a casa e invece hanno acquistato un'Euforbia e ci sono stati casi di soggetti che hanno avuto serie irritazioni agli occhi, bocca e naso. Certamente non bisogna gettare le vostre piante nella spazzatura, basta usare gli strumenti giusti prima di potarle come guanti e anche occhiali di protezione nel caso di piante più robuste oppure  chiamare un giardiniere, e soprattutto bisogna fare attenzione ad animali e bambini che possono rompere le piante oppure/eppure pungersi.

Ci sono anche le Euforbie molto simili ai cactus globosi o tondi come ad esempio l'Euphorbia obesa che alcuni  confondono con gli Astrophytum  una vera cactaceae. Ci sono tante altre famiglie di succulente che possono smentire la tesi "ci sono spine quindi trattasi di un cactus": come ad esempio le  Pachypodium che possiedono spine ma non sono cactus e tra l'altro contengono lattice.

In alcuni la differenza è facilmente visibile come nel caso ad esempio di un'Aloe vera (Aloeaceae) e i cactus vero e propri, ma non è sempre così, in ogni modo le cactaceae possiedono strutture chiamate areole che sono dei nodi di crescita modificati, cioè molto condensati da dove spuntano spine e fiori e in alcuni casi anche della lanugine, questo particolare anatomico non è presente nelle altre piante. Le spine di euforbia crescono direttamente dallo stelo e sono stipole modificate e non foglie e solitamente si presentano a coppia e non a ciuffo.

Siccome l'anatomia può sempre portare in inganno poiché molte strutture sono simili, se si decide di coltivare una certa tipologia di piante è utile capire la loro classificazione tassonomica per capire esattamente com'è fatta ogni specie vegetale che ci capita tra le mani.

Innanzitutto cerchiamo di seguire questa nomenclatura: Classe (C), Ordine (O), Famiglia (F), Genere (G) e Specie (S), e non faremmo riferimento alle sottospecie, sottordine, infraordine, superfamiglia ecc.

Euphorbia bivonae       Acanthocalycium spiniflorum        Echeveria elegans         Aloe Vera

C: Magnoliopside            Magnoliopside                                 Magnoliopside                   Liliopsida

O: Euphorbiales               Caryophyllales                                 Rosales                              Liliales

F: Euphorbiaceae             Cactaceae                                         Crassulaceae                      Aloeaceae

G: Euphorbia                    Acanthocalycium                            Echeveria                           Aloe

S: E. bivonae                     A. spiniflorum                                  E. elegans                        A. vera

A partire dall'ordine possiamo notare molte differenze: le Euphorbiales di solito sono laticifere con foglie di solito alterne o più raramente opposte e sono provviste di stipole e i  fiori poco vistosi, le Caryophyllales comprendono un enorme numero di famiglie (anche piante no succulente) incluso le Cactaceae,  le Rosales che includono le Crassulaceae con le foglie disposte a rosetta e piccoli fiori di lunga durata che nascono su lunghi steli e le Liliales con le foglie rizomatose (l'aloe è un esempio) o bulbose come l'aglio che usiamo in cucina. E poi ci sono le diverse famiglie ognuna con le proprie caratteristiche, e ogni famiglia è costituita da una serie di specie.  Quindi se andate al vivaio, prendete una pianta e leggete Euphorbia horrida sapete già che non è un cactus ma un'Euforbia e che ha una linfa che può provocare irritazione, oppure vedete una pianta piena di lanugine allora quello è un cactus, se invece la pianta è globulosa e piena di puntini bianchi quello è un Astrophytum e quindi un cactus, perciò per gli appassionati sarebbe meglio imparare a leggere la tassonomia 

Questa classificazione  può essere difficile da "digerire" in un primo momento però cerchiamo di fare riferimento a delle specie animali molto vicine a noi per cercare di comprendere al meglio il ragionamento che c'è dietro alla tassonomia molto utilizzata dalle scienze naturali:

Pongo pygmaeus         Pan troglodytes         Gorilla gorilla            Homo sapiens

(orangotango)              (scimpanzé)                  (gorilla)                        (uomo)

C: Mammalia               Mammalia                    Mammalia                    Mammalia

O: Primates                   Primates                       Primates                      Primates

F: Hominidae                Hominidae                   Hominidae                  Hominidae

G: Pongo                         Pan                               Gorilla                           Homo

S: P. pygmaeus              P. troglodytes               G. gorilla                     H. sapiens

Questo è un elenco di alcuni primati  e possiamo concludere ad esempi che non tutti i primati sono umani ma tutti gli umani sono primati, così come non tutte le piante grasse (o meglio ancora xerofite) sono cactus ma tutti i cactus sono xerofite. Le caratteristiche morfologiche, genetiche e molecolari delle diverse specie del pianeta (noi inclusi), forniscono le informazioni necessarie per posizionare ogni essere vivente in una classifica e quindi nonostante siano non solo specie diverse ma addirittura piante e animali comunque il ragionamento che c'è dietro è sempre lo stesso, virus a parte poiché non sono viventi.

Questo piccolo viaggio nel mondo delle piante grasse e nella tassonomia ha come obbiettivo aiutare a differenziare le diverse succulente e capire come le definizione botaniche possono aiutare a identificare velocemente le specie vegetali e non solo. Gli appassionati possono approfondire questi argomenti acquistando della letteratura specializzata.





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