Per iniziare bene l'anno di 2021 parleremo di una pianta molto interessante già dal suo nome: Collana di Cuori, una pianta dotata di tantissime foglie a forma di piccoli cuoricini che si incontrano e si intrecciano formando appunto una collana di cuori, e questa sua conformazione è molto apprezzata dai paesaggisti perché dona un tocco di eleganza e romanticismo all'ambiente. Prima di parlare delle tecniche di coltivazione cerchiamo di conoscere le caratteristiche botaniche di questa pianta in modo da intuire sin da subito come curarla quando la porteremo nelle nostre case:
La collana di cuori (Ceropegia woodii) è una tra le tante bellissime piante che il continente africano ha regalato al mondo ed è originaria dal Sudafrica, Zimbabwe e eSwatini, appartiene alla famiglia delle Apocynaceae che comprende prevalentemente piante succulente degli ambienti tropicali e subtropicali, ed è vero: la collana di cuori è una succulenta e le sue foglie sono un po' carnose però non sono come le tipiche succulente di ambienti aridi come le cactacee poiché provengono dalle zone tropicali e dunque umide e tra l'altro crescono sotto la chioma degli alberi, perciò la foglia trattiene meno liquido e predilige zone luminose ma non il sole pieno poiché in natura questa luce è filtrata dalla vegetazione più alta, e con queste informazioni sappiamo già che la nostra pianta andrà posizionata al riparo della luce solare diretta.
La Ceropegia appartiene all'Ordine Gentianales dove troviamo piante dotate di corolla o fiore con petali saldati tra loro per un tratto più o meno lungo come ad esempio la conosciutissima Genziana. Nel suo habitat naturale la collana di cuori cresce soprattutto sulle sporgenze rocciose all'interno delle foreste e la sua radice contiene tuberi che si nascondo sotto le fessure presenti nei sottili strati di terra, e si trova sia nelle zone di foresta più folte oppure un po' più aperte ma mai nelle praterie. I terreni tipici del suo habitat sono solitamente ricchi di humus ma anche sabbiosi, rocciosi o ghiaiosi e le piante si trovano di solito in luoghi ombreggiati, senza gelo, e con precipitazioni relativamente elevate (600-1 000 mm all'anno) ma il terreno altamente drenante impedisce i ristagni, la temperatura massima è di circa 26ºC e la minima è di 16ºC. Molte specie di Ceropegia (non solo la woodii) crescono e si arrampicano naturalmente tra i cespugli che forniscono ombra e umidità alla base, mentre la crescita vegetativa si sviluppa verso la luce.
In generale, la forma del fiore è simile a quella di tutte le altre specie di Ceropegia: la corolla gamopetala cresce fino a 3 cm di lunghezza e assume una colorazione mista di magenta e bianco, i cinque petali sono di un viola più profondo. Se la luminosità è più intensa le foglie saranno di un verde più intenso anche se la parte centrale è come si "marmorizzata" e la pagina inferiore è viola.
Quindi come abbiamo visto il suo substrato deve essere ricco ma altamente drenante (in realtà è più importante che sia drenante) poiché questa pianta si sviluppa su roccia, ghiaia e altri substrati in cui l'acqua innaffia bene il terreno, idrata la pianta e poi se ne va. In natura la sua parte più basale sta più all'ombra e la vegetativa si sviluppa verso la luce filtrata dagli alberi o cespugli. Dunque studiando l'habitat naturale di questa pianta possiamo concludere che:
- Non va posizionata sotto la luce solare diretta
- Ambiente luminoso;
- Terriccio ricco ma soprattutto leggero e drenante;
- Non va innaffiata spesso e soprattutto durante l'inverno poiché trattasi di una succulenta;
- Temperature minima ideale: 16 gradi ma può supportare anche i 10 gradi man di meno e può fare una vacanza all'esterno dell'abitazione durante l'estate purché protetta dai raggi solari.
Dobbiamo sapere che:
Il pH ideale va da 6 a 6,8 e quindi se utilizzate l'acqua del rubinetto è bene acidificare leggermente l'acqua (andrebbe fatto per quasi tutte le piante poiché l'acqua calcarea è alcalina), e quindi parliamo di circa1 cucchiaino di aceto di vino o di alcol per litro d'acqua. Si può utilizzare anche l'acqua demineralizzata e ogni tanto (1 innaffiatura su 10) aggiungere 1/2 cucchiaino di aceto e dovrebbe essere innaffiata solo quando il terriccio è ben asciutto e l'acqua in eccesso deve essere rimossa dal sottovaso.
Un'altra cosa importante: sullo stello (fusto) si formano dei tuberi e alcune persone li eliminano o schiacciano perché credono che si siano tumori, malattie o parassiti e ciò può uccidere la pianta, in ogni modo si può utilizzare qualche tubero per ottenere nuove piante e per fare ciò basta tagliere un pezzo dello stello (fusto) che contenga due tuberi e piantarli, però sarebbe più indicato fare quest'operazione in primavera perché durante l'autunno e inverno la pianta va in riposo vegetativo ed è più delicata.
Normalmente non attrae parassiti però qualche cocciniglia potrà darle fastidio e potrà essere rimossa manualmente o con dell'acqua demineralizzata e saponata con sapone allo zolfo oppure decotto di ortica. Attenzione all'eccesso di innaffiature.
Io personalmente sto utilizzando il terriccio per le cactacee mischiato al terriccio universale in proporzione 2:1 e fino ad adesso ho applicato il concime soltanto una volta, un NPK biologico e ben diluito visto che siamo in pieno inverno, il vaso non è molto grande anche se non è più quello del vivaio poiché era minuscolo, e la rinvaserò la prossima primavera e questa volta in un vaso di coccio, comunque la Ceropegia non esige un vaso di grandi dimensioni. e la pianta sta sviluppando molto bene.
Io ho acquistato questa pianta quando era ancora molto piccola e aveva ancora poche foglioline, ora la parte basale si è riempita di foglioline e lo stello è cresciuto e se tutto andrà bene in primavera inoltrata formerà la classica collana piena di cuori, e per farla restare al caldo le ho preparato questo cachepot in filato di cotone.
Non dimentichiamo che l'arredamento con l'utilizzo di piante ornamentali aiuta a rendere l'ambiente più bello e accogliente ed è una vera e propria terapia per chi si prende cura di questi esseri viventi, e la Ceropegia è ideale per chi non ha tanto tempo per dedicarsi alle innaffiature e concimazioni, inoltre tollera ambienti un po' ombreggiati ma attenzione che non parliamo di buio poiché tutte le piante hanno bisogno della luce per fare la fotosintesi.
Gai difficoltà con la nomenclatura botanica? Allora leggete questo post ottenere le informazioni di base.