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I Cactus: differenze, tipologie, riconoscimento e tecniche colturali.


Abbiamo dedicato un post per trattare delle differenze tra diverse specie di succulente e abbiamo appreso che "non tutte le succulente sono cactus ma tutti i cactus sono succulente"  e le Euforbie furono l piante di partenza per discutere questo concetto. Ora invece parleremo specificamente dei cactus o meglio ancora delle Cactacee e poiché esistono tantissime specie e forme diverse di conseguenza le tecniche di coltivazione possono essere molto differenti da pianta a pianta. Vale la pena ricordare che una pianta è un essere vivente e quindi non esiste una "ricetta" che vada bene per tutte le situazioni però ci sono delle caratteristiche generali che possono portare ad un denominatore comune.

Come prima cosa facciamo un breve riassunto:  possiamo dire che le Cactacee si distinguono dalle altre piante grasse per la presenza di areole, di gemme latenti ricoperte di lanugine, e spesso hanno delle spine che escono dalle areole anche se in alcuni casi non ci sono spine ma soltanto dei ciuffi di peli. L'evoluzione ha fatto con che queste piante sviluppassero foglie a forma di spine per adattarsi maggiormente ai climi aridi, la forma delle spine è di grande aiuto nel lavoro di identificazione poiché ci sono di diversi tipi: diritte, uncinate, lunghe, corte incurvate, arricciata ecc, e queste seguono due posizionamenti principali radiale (crescita in posizione obliqua rispetto all'areola) o centrali (posizione perpendicolare), e ogni areola può produrre un solo fiore 

Esistono due tipi principali di Cactacee: quelle delle zone aride desertiche e quelle della foresta sempreverde e ogni tipologia richiede una tecnica colturale specifica. 

Cactacee delle zone aride:

L'ambiente di origine è arido, le temperature sono alte e il periodo di siccità è lungo e la stagione delle piogge è corta anche se intensa, ed è in questo momento che la pianta accumula acqua e siccome non ha foglie o ne ha poche una posteriore perdita d'acqua è molto ridotta.

Il fusto verde oltre a fare il lavoro delle foglie deve essere organizzato in modo da permettere i risparmio d'acqua. Alcuni sono globulosi ed altri sono alti e cilindrici, la superficie è suddivisa in segmenti che permettono alla pianta di espandersi o contrarsi come una fisarmonica e questo movimento dipende dalla loro riserva d'acqua. Alcune specie presentano dei rigonfiamenti (tubercoli) dotati di areole su tutta la superficie del fusto.

Di solito queste piante fioriscono anche se quelle dii grandi dimensioni allo stato spontaneo possono fare fatica a se vivono in un ambiente domestico. Spesso i fiori sono imbutiformi o campanulati con molto petali nastriformi e senza stelo. Alcuni specie producono fiori piccoli di meno di 1 cm e altre riescono a sbocciare fiori di circa 20 cm e possono assumere qualunque colore tranne l'azzurro. La regola è che la fioritura avvenga durante il giorno ma ci sono delle eccezioni come l'Echinopsis e il Cereus e tra l'altro questi due generi e più quello del Gymnocalycium producono fiori profumati. La fioritura può essere lunga ma i fiori durano poco, e fattori come intensità e durata della luce sono fattori fondamentali e in generale se i cactus delle zone aride non usufruiscono della luce piena i fiori tenderanno a cadere. 

Cactacee delle foreste:

Originarie dalle zone tropicali del continente americano (tropicale non vuol dire arido), e sono epifite (si arrampicano), nel loro ambiente naturale crescono in sacche fatte di terriccio di foglie che si accumulano nei rami degli alberi. Se le foreste sono umide, allora perché queste piante hanno bisogno di accumulare  acqua? Perché il substrato fatto di foglie si asciuga comunque velocemente però vivendo a contatto con l'umidità i loro fusti non sono  "voluminosi" come quelle delle zone aride, e non esistono piante di forma globosa o cilindrica poiché la loro anatomia è la migliore possibile per la vita sugli alberi e al clima umido. I fusti sono formati da segmenti articolati piatti  o di lunghi germogli prostrati, a volte cilindrici o anche appiattiti e nastriformi che spesso vengono confusi con foglie. Le areole sono piccole e alcune volte sono visibili soltanto con l'aiuto di una lente di ingrandimento e non si verificano spine lunghe e robuste come quelle delle cactacee delle zone aride. Possono produrre fiori molto piccoli e di solito abbondanti, o molto grandi in numero minore, la forma dei fiori è simile a quello delle cactaceae delle zone aride, tranne per il genere Schlumbergera. I fiori notturni sono profumati come quelli di Epiphyllum.

In natura queste piante vivono sotto l'ombra degli alberi e quindi sono abituate alla mancanza di luce piena (ma non all'assenza di luce). La fioritura non è strettamente collegata alla quantità di luce e nel caso delle cactacee delle foreste questa può avere una lunga durata o presentarsi due volte all'anno.

I fusti dei cactus delle foreste sono meno rigidi pertanto sono adatte ai panieri appesi oppure hanno bisogno di sostegno, e spesso sono di un colore verde scuro come quasi tutte le piante "da ombra".


Tecniche colturali

Cactacee delle zone aride:

Come abbiamo visto sono piante adatte alla vita nelle zone aride del pianeta, ma ciò vuol dire che non hanno bisogno di acqua? Sbagliato anche se sono in molti a pensare così. Ricordiamo nessun essere vivente può vivere senz'acqua, nemmeno i batteri del deserto poiché hanno la capacità di entrare in quiescenza e si riproducono quando piove e alcuni hanno la capacità di estrarre acqua dalle rocce. Bisogna annaffiare le cactacee ma con moderazione. 

Luce: intensa, e nel caso delle piante da interno queste devono essere posizionate davanti alla finestra più soleggiata, in assenza di luce i fusti si allungano per cercare la luce e perdono la loro forma caratteristica (attenzione perché questo è un chiaro segnale che alla pianta fa schifo il luogo dov'è stata messa). La luce è importante per la formazione di boccioli e fiori. Le piante posizionate davanti alla finestre devono essere girate poiché come tutte le altre piante loro si sposteranno verso la luce poiché la luce non proviene dall'altro ed è unilaterale. 

Temperatura:  Ambiente e durante l'estate possono anche restare all'esterno, sotto il sole pieno e in un luogo ventilato, la serra sarebbe da evitare durante la stagione più calda. L'inverno è il periodo più difficile per loro perché anche se nei luoghi aridi o semi aridi le temperature notturne calano, queste si rialzano moltissimo durante il giorno, l'inverno umido e lungo invece può anche uccidere queste piante. Sarebbe meglio mantenerle in una stanza dove la temperatura minima sia di 18 gradi e con tanta luce disponibile. altrimenti vanno esse in una serra o coperte con un telo protettivo e al riparo dal vento freddo e dalle piogge. 

Irrigazioni:  Durante la primavera/estate si può inumidire per bene il terriccio (e non la pianta) e lasciarlo asciugare completamente in superficie tra un'innaffiatura e l'altra, alcune persone hanno come abitudine immergere il vaso in un recipiente con acqua in modo da bagnare bene il terriccio e ripetere la procedura quando il terriccio è completamente asciutto, si può fare anche in questo modo se il vaso è forato, il terriccio è ben drenato e la pianta riceve molta luce e calore, in ogni modo bisogna fare attenzione alla sua reazione.

Durante l'inverno l'acqua va data con parsimonia e se possibile un po' prima del mezzogiorno così da evaporare il più possibile durante il giorno. Le piante coltivate in serra devono essere innaffiate pochissime volte. 

Concimazione: non eccessiva soprattutto se il terriccio non è un di quelli appositi per le cactacee, meglio evitare i concimi ricchi di azoto, in ogni modo esistono dei concimi appositi in commercio. Evitare di concimare le piante durante l'inverno. 

Parassiti: cocciniglie cotonose e ragnetti rossi possono essere eliminati con una soluzione diluita di acqua demineralizzata leggermente saponata al sapone vegetale allo zolfo, attenzione anche ai piccoli insetti che volteggiano intorno alla pianta, le loro larve divorano le radici, in questo caso spruzzare la pianta con decotto di cipolla (non esagerare) e innaffiare la pianta con decotto di cipolla, cannella, citronella o tabacco.  

Cactacee delle foreste:

Luce: non devono mai essere esposte al forte sole estivo ma dovrebbero essere tenute in luce media per tutto l'anno, solo nelle località più fredde loro possono essere esposte al sole pieno. Sarebbe meglio posizionarla all'aperto sotto l'ombra di un albero durante i mesi più caldi e girarle ogni tanto per migliorare il loro sviluppo simmetrico (non ne risentono come le cactacee di zona aride quindi si può fare meno frequentemente) ma mai quando si formano i boccioli. 

Temperatura:  Ambiente tutto l'anno, non hanno bisogno di un lungo riposo invernale per fiorire, queste piante possono svilupparsi continuamente ma la loro stagione ideale è l'estate. Non tollerano temperature sotto i 10 gradi, nebulizzarle nei periodo più caldi poiché sono abituate all'umidità. 

Irrigazioni:  Durante la primavera/estate queste piante vanno bagnate abbondantemente ma l'acqua non deve ristagnare,  durante l'inverno solo quando la parte superficiale del terriccio è completamente asciutta. Sarebbe meglio usare l'acqua piovana o demineralizzata. L'innaffiatura deve essere ridotta quando la pianta forma i boccioli.

Durante l'inverno l'acqua va data con parsimonia e se possibile un po' prima del mezzogiorno così da evaporare il più possibile durante il giorno. Le piante coltivate in serra devono essere innaffiate pochissime volte. 

Concimazione: Come ogni specie ha un diverso tipo di fioritura bisogna osservare la stessa pianta, il periodo migliore è quello vegetativo con intervalli di circa due settimane. Da evitare concimi con azoto. 

Parassiti: Gli stessi delle cactacee delle zone aride.

Quindi con la descrizione delle caratteristica anatomiche, colori, forma dei fiori ecc avete già le prime informazioni necessarie per riconoscere le diverse specie di cactacee e se sono da ambienti aridi o umidi, per fissare bene le forme potete guardare alcune foto per visualizzare le differenze più evidenti. 

Alcuni esempi di cactacee che potete guardare per identificare le forme più comuni:

Delle zone aride:

cilindrici ramificati: Opuntia subulata

Appiattito articolato: Opuntia microdasys

A candelliere: Cereus peruvianos

Cilindrico: Cereus jamacaru

Ricadente: Aporocactus flagelliformis

A cespo: Chamaecereus sylvestrii

A stella: Astrophytum  myriostigma 

Globosa con tubercoli: Gymnocalycium mihanovichii

Globosa: Notocactus ottonis

A puntaspilli: Dolichothele longimamma


Delle foreste:

Lungo, appiattito e ramificato dalla base: Epiphyllum

Lungo, cilindrico e ramificato per tutta la lunghezza: Rhipsalis cereuscula

Lungo, ricadente, appiatto, articolato e ramificato per tutta la lunghezza: Rhipsalidopsis rosea

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